martedì 28 maggio 2013

E' ARRIVATO, FINALMENTE: LE FORMICHE DI PIOMBO!



 







LE FORMICHE DI PIOMBO

 

 
 
 
Autore: Enzo D'Andrea
Genere: narrativa mainstream, anni di piombo
Anno: 2013
Editore: 0111 Edizioni
Brossura, 144 pagine
ISBN: 9788863075328


Presentazione

Dicembre 1975. Torino, la città della Fiat e del sogno industriale. Una delle città della rivolta operaia, degli scontri in piazza. Michele, giovane ingegnere, si trova suo malgrado catapultato in una vicenda di intrighi, pedinamenti e sparatorie. Diego, un terrorista, metterà a repentaglio la sua sicurezza per aiutarlo, in nome della loro amicizia. Michele dovrà fare dolorose rinunce, fuggire via per poi tornare solo dopo tanto tempo. Troverà una città cambiata, dove si è spenta l’eco dei molti fatti accaduti e dove la vita gli riserverà ancora un’ultima sorpresa. Alla fine non resterà un vero vincitore, solo una grande storia di amicizia che travalica ogni confine. Nessuno è perfetto, gli uomini sono come formiche in fila: le più numerose seguono la direzione comune senza deviare e senza chiedersi cosa è giusto e cosa no; le meno numerose, al contrario, deviano perché hanno bisogno di cercare, capire, combattere. “Le formiche di piombo”, appunto.


Estratti:

da pag. 11
 
“… Solo dopo che lui ebbe riagganciato venni sommerso da mille interrogativi senza risposta, e non trovai di meglio da fare se non andarmene a letto e aspettare l’indomani per avere le risposte (forse). Tanto più che non conoscevo alcun contatto telefonico privato del professore; avevo solo il suo numero di stanza al Politecnico.Trascorsi la notte insonne, a fissare il bianco soffitto. Contemplai il gioco d’ombre, percorrendo poi con lo sguardo le trame ripetute della carta da parati, mentre aumentava la curiosità per quell’appuntamento che mi aspettava. Ciò mi aveva messo in uno stato di forte tensione emotiva.E allora, quella mattina del 4 dicembre io, il dott. ing. Michele Gulli, alle sei e mezza, ero già fuori di casa, al bar sottostante, per fare una rapida colazione con cornetto e cappuccino, in attesa di prendere il primo mezzo pubblico che mi portasse in via Vittorio Alfieri 7."
 





da pag.48
 
“… La stanza era semibuia. La luce del tiepido sole del pomeriggio invernale penetrava attraverso le tende del salotto, tracciando solo una riga chiara sul pavimento della stanza. E nell’aria soprastante quella riga chiara, come microorganismi dispersi in un fluido vitale, tante particelle di pulviscolo fluttuavano libere e impazzite, tracciando caotiche traiettorie che si restringevano e si ampliavano, in un susseguirsi di movimenti dettati dai minimi spostamenti d’aria e dal loro peso infinitesimo, governati da una legge di gravità che appariva più complessa di quanto non raccontassero le semplici formulette dei libri di fisica. L’orologio a parete segnava le quindici, la radio accesa trasmetteva musica leggera. Passi felpati sul pavimento. Piedi scalzi che si muovevano con leggera cadenza, quasi appartenessero a un essere etereo. Un uomo seduto sul divano, trent’anni circa, capelli lunghi e scarmigliati, lo sguardo fisso sull’ingresso della stanza. Una donna, una bella donna, venticinque anni, vestita solo con una camicia bianca e un paio di slip."

da pag.80
 


“… ‹‹Ma tu credi che sia possibile vivere in modo, come dici tu, normale, in questo schifo di situazione?››
‹‹Non lo credo, ma lo devo fare. Che faresti tu, ti mureresti dentro casa, aspettando che vengano uno o due uomini a suonare alla tua porta, fingendosi magari operai del gas o tecnici del comune per spararti in faccia appena apri la porta?››
‹‹E chi lo sa? Non ho mai vissuto questa esperienza.››
‹‹La cosa assurda è che non capisco perché quella gente potrebbe aver necessità di farmi fuori. Non capisco tutto questo accanimento; ci sono momenti in cui cerco di convincermi che tutto ‘sto casino si può risolvere in una bolla di sapone, che Sibarozzi non si fa sentire per altri motivi che ignoro ma che non c’entrano nulla con quanto è successo; che non rischio in effetti un bel niente. Ma poi… Lo vedi? Anche adesso che ne parlo, forse ingigantendo la questione, mi basta pensarci un poco su e subito sento una morsa qui, alla bocca dello stomaco, che mi opprime e non va via. Cazzo… Cazzo… Cazzo…››
Stefania buttò la cicca della sigaretta nel fuoco, lisciandomi la guancia in una tenera carezza..."
 
da pag. 94 
 




"... L’uomo, una volta afferrato il plico, se lo mise sotto un braccio, mentre con l’altra mano estrasse la pistola e me la puntò contro.
Tutto quanto accadde fu questione di un attimo.
‹‹Ehi, amico…›› irruppe nella scena, suo malgrado, l’uomo di prima, il drogato, che si era avvicinato a noi ignaro, quasi senza far rumore.
Fu sufficiente a distrarre per un attimo il killer. Quell’attimo mi salvò la vita. Ne approfittai, lo colpii sull’avambraccio facendogli cadere la pistola per terra. Mi girai di scatto mentre quello cercava di raccogliere l’arma. A un tratto sentii echeggiare uno sparo..."


da pag.134

"... Pentirsi, adesso, diventa un atto superfluo, necessario solo per la propria coscienza, perché credo che, ultimo tra i diseredati, nessuno avrà interesse a cercarmi più. L’anonimato sociale, la vita dura, la miseria, il freddo e la fame sono le mie pene.
Sconterò così le mie colpe, se colpe ci furono. Ma non devo essere io il giudice di me stesso. Ci sarà qualcuno o qualcosa, più grande di noi, per giudicarci? Tu mi risponderesti: c’è Dio. Io ti replicherei: non lo so. Non posso credere in ciò che non vedo, è più forte di me. Ho sempre creduto nella giustizia in mano all’uomo, a patto che l’uomo fosse un giusto. Ma se l’uomo non è giusto, allora non può esistere giustizia..."



Si consiglia la lettura ascoltando The Dark Side of the Moon e Wish you were here dei Pink Floyd.


 




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http://www.ibs.it/code/9788863075328/d-andrea-enzo/formiche-di-piombo.html



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Il booktrailer del libro è al seguente link:
http://vimeo.com/68546188
Alcune recensioni e opinioni sul mio libro:

http://www.recensionilibri.org/2013/08/le-formiche-di-piombo-di-enzo-dandrea.html




1 commento:

  1. Un libro che non ti aspetti.
    L'ho letto tutto di un fiato, è un libro che ti prende e ti appassiona, scritto molto bene, ricco di particolari che ti fanno assaporare l'aria degli anni 70 in cui è ambientato.
    Consigliato! Da leggere!

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