DE...SCRITTI:
COME LA COMICITA’ SI DIVERTI’ A DIVENTARE LETTERATURA:
STEFANO BENNI E LE SUE CREATURE
Ricordo ancora come fosse oggi, quando circa vent’anni fa lassie (lessi) per la prima volta un libro di Stefano Benni.
Era La Compagnia dei Celestini, un testo che acquistai in un autogrill tra Emilia-Romagna e Veneto (non ricordo bene dove fossimo, ma chilometro più chilometro meno eravamo in Italia).
Ricordo anche la comica scenetta davanti a me: un’amica nonché compagna di corso all’università fu fermata all’uscita perché l’allarme della cassa aveva preso a suonare manco fosse in corso un attentato terroristico.
La ragazza, a dire il vero, non aveva fatto nulla di male, ma dovettero ricontrollarle tutta la roba che aveva nella borsa.
Io me la ridevo sotto i miei sporchi baffi da naso (che non avevo, i baffi intendo), senza pensare più di tanto al libro.
In effetti, mi incuriosì la copertina, davvero bella, ma non conoscevo l’autore (allora ero meno aperto di adesso alle cose nuove).
Nell’autobus presi a leggere e, pian piano, il risolino che mi era rimasto dalla scenetta cui avevo assistito proseguì fino a diventare fisso. Di sicuro assunsi anche qualche espressione da ebete, ma adesso non ricordo e nessuno me lo fece notare (che gioco, la pallastrada!).
Però il volo fu intrapreso, fui catturato dal vortice di invenzioni stilistiche e dalla irresistibile comicità, mai banale, che mi fecero staccare dal libro solo a lettura terminata.
Ebbene, oggi quel libro lo conservo ancora gelosamente, impreziosito da una vignetta che mi feci disegnare sopra da un amico vignettista, Giulio Laurenzi, che forse manco se lo ricorda oggi, a distanza di tanti anni.
Dopo quel libro vennero altri: Bar Sport, Terra!, Comici spaventati guerrieri, Baòl, Il bar sotto il mare, Stranalandia, Spiriti, Elianto, Margherita Dolcevita, Achille Piè Veloce, Pane e Tempesta, La traccia dell’angelo, Le Beatrici, eccetera.
Qualcuno potrebbe obiettare l’omissione di qualche titolo, ma era invitabile vista la ricca produzione. Riporto alcune descrizioni tratte dal web. Per la bibliografia completa rimando ai link sottostanti.

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Un romanzo, un viaggio, un divertimento scatenato. è l'anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Contro la Proteo Tien , la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l'Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Intanto a terra, per risolvere un mistero legato alla civiltà inca, si affrontano Fang, un vecchio saggio cinese, e Frank Einstein, un bambino di nove anni genio del computer. La chiave del mistero inca del "cuore della terra" è anche la chiave del viaggio nello spazio. La discesa nelle viscere della montagna peruviana di Fang ed Einstein apparirà ben presto legata in modo magico e oscuro al viaggio della Proteo negli orrori e nelle allucinazioni dei Pianeti Dimenticati. Storie parallele e profezie, streghe astronaute e uomini serpente, geroglifici e slang spaziali, indovini e pirati, minestre misteriose e rivolte rock, sirene e computer con l'esaurimento nervoso si intrecciano in questo romanzo che fa invadere dagli eroi della vecchia avventura lo scenario della nuova avventura tecnologica. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un mondo guerriero. Riusciranno i nostri eroi ad aprire le quindici porte? Riusciranno a raggiungere il pianeta della mappa Boojum? Riusciranno a trovare, per la seconda volta, la Terra?"




http://www.stefanobenni.it/
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