domenica 29 luglio 2012

La penna degli sconosciuti: Manuela Telesca - Castello di Favole

La penna degli sconosciuti

MIE OPINIONI SU LIBRI DI SCRITTORI ILLUSTRI SCONOSCIUTI (SPERO PER POCO)

In questa rubrica, creata appositamente da me ( e chi altri, sennò?), inserirò mie opinioni, quindi non delle vere e proprie recensioni, su testi che mi sono pervenuti, in un modo o nell'altro. Quello che li accomunerà sarà la (poca) fama di chi li ha scritti e la (molta) passione che ci ha messo dentro. Chi volesse approfittare di questo spazio, potrà inviarmi il proprio libro edito in formato cartaceo, contattandomi in via preliminare via mail, oppure direttamente inviandomelo via mail. L'indirizzo è: enzo-dandrea@virgilio.it



 MANUELA TELESCA 

CASTELLO DI FAVOLE

Screenpress Edizioni


 
La semplicità al comando il sogno e il bambino che è in ognuno di noi

Se si potessero costruire case di favole e utilizzare le stesse favole come mattoni, l’edilizia non sarebbe più in crisi. Il fascino che mi diede tanti anni fa il "maestro" Rodari lo rivedo in alcune di queste favole. Il libro mi sembra semplice e fresco come un novello Favole al telefono. La semplicità, a mio modesto parere, è l’arma in più. E se è vero che dalle cose più semplici possono nascere le architetture più complesse, definite e solide, allora sono pienamente d'accordo con lo stile del libro. Nel testo ci si imbatte spesso anche in una notevole e bella inventiva. Questo rende il tutto più gustoso e appetibile. Ricordandoci sempre che sognare non fa mai male. Così si potrà imparare la diplomazia che risolve la rivolta dei colori, la grande passione del dinosauro ballerino e del cuscino corridore, la bizzarria della bottiglia salterina, il modo una cosa tra le più gradite ai bimbi (il cioccolato) possa diventare un problema per una bambina tutta di cioccolata, e tante  altre storielle, brevi ma divertenti. Una in particolare, Saponia, mi ha ricordato un cartone animato di quando ero piccolo (ma forse allora era già un pò datato): i viaggi interplanetari del piccolo Aladar della Famiglia Mezil, che tanto ricordo con affetto anche adesso, quando andava a visitare, a bordo di un'astronave gonfiabile, i pianeti più strani e conosceva la gente più strana. In Saponia non troviamo astronavi e pianeti, ma un paese inventato fatto tutto di sapone, in cui la logica diventa illogica solo al pensiero di essere logicamente concepibile.
I bambini gradiranno questo libro, ne sono certo. Lo gradirà anche chi, come ho fatto io nel leggerlo, svestirà i panni "da grande" e tornerà a sorridere come si faceva da bambini, col cervello libero da intoppi, liberi di pensare e correre dietro ai propri sogni.
Per chi volesse leggere qualche pagina in anteprima qui sotto trovate il link:

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